di Paolo Ferrero –
Nella corsa al Quirinale sono due le cose essenziali: la prima è che ci sia la maggiore discontinuità con Napolitano, che il nuovo presidente non sia cioè come Napolitano garante dell’inciucio tra Renzi e Berlusconi; la seconda è che serve una figura della società civile, come Landini o Rodotà, che sani la frattura tra popolo e istituzioni, come fu Pertini